15 giugno 2007

Parto...Di nuovo!!!!!!

La mia vita è tutta sballata e non posso farci niente! Chiudo una storia dopo 12 anni e penso di ricostruire piano piano la mia esistenza, senza fretta, con decisione certo, ma mettendo da parte ogni forma di ansia. Bisogna ponderare bene, non essere frettolosi....invece no! Al mio solito butto lì una domanda di lavoro come animatrice turistica e ti pareva che non mi prendevano subito! Si parte lunedì, per 3 mesi e mezzo. In Sardegna. Da sempre vengo chiamata "quella gran culo di Cenerentola" e a volte penso che non è mica a caso! Non capisco solo se a corrermi dietro è più la sfiga o la fortuna! Comunque vediamo quest'altra avventura come andrà a finire e cosa porterà nella mia vita...Sarebbe ora di un pò di sana vita mondana, di quella pulita e costruttiva. Per ripartire di slancio! mi auguro che riuscirò a tenere minimamente aggiornato l'ennesimo blog che provo a tenere e finisce in fumo con le classiche partenze che mi capitano. ma riesco, prima o poi, a iniziare una cosa e vederla finita?

7 giugno 2007

Io e le spille...


La cosa che amo di più sono le spille...In assoluto prefesisco quelle antiche senza perle brillanti, in ceramica, dipinte, con immagini anche sacre. Quando le indosso una mia amica mi ripete sempre che sono trash! Ma io le indosso sempre con rispetto. quando poi ho iniziato a lavorare con l'uncinetto, ho preso a produrle in lana e le ho abbellite con bottoni vintage. Restano il mio punto forte. E la cosa che preferisco fare!

5 giugno 2007


Non ho viaggiato molto. Ma ovunque sia stata, ho visitato immediatamente il mercato dell'usato! A Barcellona, in Las Gloires, c'era molto di Zara, Mango ,H&M e Berska, ma di vero vintage ho visto ben poco. C'era poi una sorta di stand di impronta anni '70, ma a guardare bene non c'era niente di così sensazionale da meritare l'acquisto. Oltretutto a prezzi che non potevo permettermi! A Bologna, la stranota "Montagnola", un altro mito infranto! Vestiti non indossabili giornalmente e se volevi una t-shirt non era lavata, stirata e tantomeno economica. Tornare a casa è stato idilliaco. Il mercato americano di Sora non ha eguali. Il giovedì mattina si apre la caccia al tesoro e torni a casa stanca, felice, soddisfatta. E grata di vivere in questo spazio edificato tra le valli!

3 giugno 2007

Riflessioni intorno alla borsa...

Non amo fare borse. Sono troppo istintiva per fermarmi a misurare, tagliare due pezzi uguali, poi altri due,la chiusura. E la fodera! E' un fatto di rifiuto, una cosa che non voglio fare e per non farla dico che non sono capace. Così mi affido ad una sarta che mi risolve la cosa. Ma resta il fatto che la borsa la preferisco di un certo livello. Non griffata, ma vissuta. E ppoi enorme,di cuoio. O minuscola, di coccodrillo. Ne ho una discreta colezione che nel mio cuore non ha prezzo. Non potrei dividermi da loro per niente al mondo. Le tengo appese nella mia stanza, insieme ai cappelli anni '50, a sostituire i quadri. E le indosso quando ho bisogno di sentirmi più forte. Quasi cattiva. Il tesoro più grande è quella gialla di MIU MIU. Era in una bancarella oscena di borse senz'anima. Appesa ad un ombrellone, scossa da un vento leggero. Per questa gioia infinita mi è stata chiesta l'allucinante cifra di 5 euro! La paccottiglia sul banco costava anche di più! Semplicemente per il fatto che da queste parti, MIU MIU, non si sà assolutamente chi sia. Per fortuna. Poi c'è mia madre.che ha il negozio dell'usato più fornito che si possa immaginare. In questo vende di tutto. E le borse. Distrattamente affogata in un cesto, c'era una piccola Celine in cuoio chiaro. Perfetta. In vendita a 3 euro. Non capiva perchè la rimproveravo tanto e mi ha chiesto se per caso avrebbe dovuto venderla a 10! Me la sono portata via. Anche se non mi piace. Ogni volta che vado a trovarla è la stessa storia,ma chiudo gli occhi e passo avanti. Dove la metto tutta quella roba?

2 giugno 2007


Ho avuto fortuna.Tanta gente mi dice che non dovrei essere qui,che dovevo nascere in America o almeno in una metropoli del Bel Paese.Invece no.Sono così perchè sono qui.Altrove sarei cresciuta in maniera diversa e oggi, probabilmente,sarei felice di lavorare in un posto qualsiasi per vivere come fanno tutti. Qui c'è stato tutto come niente.Il tutto mi ha ispirata.Il niente mi ha spinta ad agire. Mio nonno materno si chiamava Ringo.Per via del suo vestire alla John wayne.Stivaletto nero a punta,cappellaccio cow-boy e foulard al colo.Sempre.Ha fatto fortuna raccogliendo tutto ciò che la gente buttava via.Questa è la mia origine.E il primo punto a mio favore.Mia madre era di una bellezza unica.E amava travestirsi,trasgredire.c'è una foto di lei e mio nonno che ho sempre in mente.Entrambe sembravano usciti da un film western e lei è tutta frange,stivali e trecce lunghe.Questo è il mio esempio.E direi la seconda fortuna.Quando ero alle superiori mi vestivo come fosse ogni giorno carnevale e tra le mie performance una volta ero una squaw.Non che questo mio essere un sopra le righe non mi comportasse già al tempo qualche problemino,ma mi ha resa anche più convinta.Mio padre era ed è ancora oggi un ottimo fotografo.E grazie a lui ho potuto più vedere che immaginare.La mia terza fortuna direi!Ho attraversato tante fasi di stile nella mia adolescenza,fino ai 20 anni o poco più.Poi,l'imbarazzo che suscitavo al mio fidanzato era un motivo di discussione eccessivo e pian piano sono arrivata ai pantaloni larghi e le felpe.Non dò la colpa a lui.ma solo a me stessa,rendendomi conto che a volte la mia stravaganza poteva risultare pesante per chi mi era accanto e gradiva meno sguardi addosso...La normalità mi ha stancata abbastanza in fretta ed ho ripreso a cercare l'alternativa.E' che non mi sentivo me stessa.Nel mentre,però,mi ero disfatta del mio armadio fiori e lustrini,trasformandolo in una colonna di dolcevita nere e una colonna di jeans scuri.Non perchè,ma non ho mai amato il denim chiaro! E mi sono ritrovata a dover cercare in giro per ricomporre tutto ciò che avevo distrutto.Le giornate di shopping con le amiche mi vedevano tornare a casa delusa e a mani vuote.Avevo perfettamente impresso nella mente quello che volevo,ma non era da nessuna parte!Il mio è un paese commerciale.Ci sono più negozi che case,oltre ad un mercato esagerato.Ma quello che desideravo era tutt'altro!Ed ho iniziato a considerare l'ago e il filo.A desiderare una macchina per cucire.A provare ad assemblare e ricomporre.E non riesco più a smettere.più che indossare le mie creazioni,le ho vendute, riscuotendo grande successo e ricevendo richieste di collaborazioni in altre grandi città.Ma ero felice così.Non sentivo il bisogno di nient'altro.Ed ho rifiutato.Oggi me ne pento,perchè mi manca il giudizio,la critica costruttiva.Chi mi dice che una mia creazione è bella o meno.quando ho iniziato,l'ho fatto nel mio negozio di second hand e lì le conferme arrivavano ogni giorno.l'ho chiuso per il troppo. Troppo lavoro,troppe richieste,troppo poco tempo per fare tutto. E nessuno capace di darmi una mano.Inoltre troppo rumore.Di gente e musica,che mi stancavano più del lavoro stesso.Chi mi incontra, ancora oggi, mi supplica di tornare sui miei passi e aprire di nuovo,ma ho bisogno di spazio.Ancora un di spazio.